Aprire un Pub? Perché no? Molte persone stanno valutando l’ipotesi di avviare un’attività di questo tipo, magari proprio con lo scopo di aprire una birreria.
La recente botta della crisi ci ha dato una lezione di quelle importanti, ovvero che anche per quanto riguarda la ristorazione, il cibo e le bevande è finita la sbornia del super-lusso e che il futuro del food è appunto in strutture più alla mano, ma comunque in grado di offrire qualità eccellente.
Il pub può essere un’ottima idea, principalmente per il fatto che permette di offrire una cucina casual, pur senza rinnegare per questo la qualità che è necessaria per operare su un territorio come quello italiano, dove comunque il pubblico è abituato a mangiare e bere bene.
Casual, che non deve voler dire arrabattato, perché soprattutto in un ambiente culinariamente competitivo come l’Italia si rischia di chiudere bottega anche prima di cominciare.
Aprire un locale: come si fa?
Chi vuole aprire un pub dovrà dunque seguire quello che è l’iter per l’apertura di un locale e che prevede nel nostro Paese:
- il compimento dei 18 anni di età
- aver completato il ciclo della scuola dell’obbligo
- l’aver seguito degli specifici corsi professionali per la somministrazione di cibo e bevande
- possedere una partita IVA
- avere ottenuto i permessi dalla ASL per la somministrazione di alimenti e bevande nei locali che avremo scelto
L’importanza di scegliere una buona location
Scegliere una buona location è il primo passo, quello fondamentale per avviare un pub di successo. Sì, perché sebbene la vostra bravura con il tempo potrà farvi guadagnare centinaia di clienti affezionatissimi, pronti a seguirvi in capo al mondo, almeno all’inizio essere in una zona della città facilmente raggiungibile.
Non basta però essere raggiungibili e nella scelta del locale giusto per l’apertura del nostro pub dovremo anche tenere conto:
- di dove si svolge la vita serale e post-serale, soprattutto tra i più giovani, nella nostra città. Certo, il pub è in grado di attirare anche clientela più matura, ma non potremo prescindere per un’attività di successo anche dalla fascia 18–30 anni. Essere al di fuori del tracciato notturno di questa fascia della popolazione vuol dire rendere molto più difficile il successo della nostra attività di pub
- sarebbe il caso anche di non essere troppo vicini ai centri abitati e di posizionarsi nella zona commerciale serale della città: i problemi con il vicinato possono rendere estenuante proseguire a lavorare, tra chiamate di carabinieri e polizia, problemi, discussioni, etc. Meglio posizionarsi in una zona consona, che abbia anche rispetto di chi magari la notte non vuole passarla in birreria, ma piuttosto a dormire nel suo letto
- anche la vicinanza alle zone abitate dagli universitari è un fattore da tenere in conto: gli universitari amano i pub e amano spendere per una buona birra
Quali sono i costi di avviamento per un’attività di Pub?
A prescindere da quelli che saranno i costi per il locale (se vogliate comprarlo oppure magari affittarlo, si tratta comunque di costi che sono molto variabili da città a città e anche all’interno della stessa città), ci sono altri costi che vanno tenuti in considerazione, soprattutto per l’avvio di un’attività complessa come quella di Pub, che prevede la somministrazione di bevande e di alimenti da preparare in cucina.
Una stima orientativa dei costi per bancone, spillatrici, frigoriferi, cucina a norma e arredi va dai 50.000 agli 80.000 euro, ovviamente anche in relazione alla qualità degli arredi e delle attrezzature che si andranno ad acquistare.
Il pub rispetto al ristorante ha infatti anche la componente bancone, che va ad aggiungere denaro sopra a dei preventivi che, anche per i ristoranti, non sono assolutamente bassi.
Oltre ai costi per arredi e attrezzatura si deve tenere debitamente conto di:
- costi per i corsi SAB e HACCP: in tutto si spendono circa 500–800 euro. Si tratta del corso per la somministrazione di alimenti e bevande ed è obbligatorio per i titolari di attività come pub e birrerie
- il personale: anche un pub di piccole dimensioni ha bisogno di un cuoco, di almeno un cameriere e di un barman. Mediamente i costi per l’assunzione e per i contributi previdenziali di una squadra di questo tipo si aggirano intorno ai 10.000 euro al mese
Quindi per l’apertura di un pub avremo come costi fissi l’arredo (50.000 – 80.000 euro almeno, per un pub di piccole dimensioni), ai quali si devono aggiungere i costi variabili di affitto e personale (minimo 10.000 euro al mese).
Non si tratta di una spesa di poco conto e aprire un pub/birreria non è sicuramente una possibilità per tutti, a meno che, come vedremo poco più avanti, non riuscissimo ad ottenere dei fondi.
Serve un’idea originale
Viviamo in un’era particolarmente competitiva e soprattutto in una congiuntura economica durante la quale al gente presta particolare attenzione a quello che spende e dove lo spende.
È diventato estremamente difficile condurre un business come un pub senza offrire non solo qualità, ma anche qualcosa di originale. Aprire il classico pub, con le solite birre e i soliti piatti a menù non ci porterà molto lontano.
C’è bisogno di un’idea diversa, che dia una ragione ai clienti per venire al nostro pub piuttosto che andare da quelli della concorrenza.
Ci sono moltissime idee che stanno andando forte negli ultimi periodi e abbiamo pensato di raccoglierne qualcuna proprio per offrirvi qualche spunto per la vostra futura, si spera, apertura:
- il pub tematico: si può scegliere un tema per il proprio pub (come un determinato paese, oppure il tema horror, quello medievale, ce ne sono tantissimi), cosa che avrà il vantaggio di rendere il vostro pub immediatamente riconoscibile, come se si trasformasse istantaneamente in una marca. Il lato negativo di questa scelta è la possibile noia: è difficile rimanere sulla cresta dell’onda sempre con la stessa idea e ci sarà necessariamente bisogno di rinnovarsi nel tempo
- la birra artigianale: sono nati birrifici come funghi nel nostro Paese e molti di questi sono in grado di offrire alla clientela un prodotto sicuramente diverso e comunque più buono delle birre industriali. In questo modo si può diventare rivenditori di qualche specifica birreria, magari local e a km 0, per offrire alla clientela sia un prodotto di qualità, sia qualcosa che non offrono tutti, quindi una specialità che renda il nostro pub particolare agli occhi dei clienti
- il cibo: per anni, e ricalcando un po’ il modello britannico, il pub è stato luogo dove consumare pasti estremamente frugali o comunque in stile fast food. Le cose, per fortuna, sono cambiate e oggi sono moltissimi i pub che offrono cibo comunque fast, ma improntato all’idea di qualità. Si possono offrire cibi biologici, specialità locali ripensate, hamburger e hot dog di qualità, privilegiando anche qualche prodotto della tradizione italiana e locale. Il pub si è liberato, soprattutto negli ultimi anni, della sua aura di succursale fast food no brand: sfruttiamo questa possibilità e puntiamo ad offrire ai nostri clienti anche qualcosa di buono da mangiare
- la musica dal vivo: laddove ce ne fosse la possibilità, ci si potrà organizzare anche in modo da offrire alla clientela, in alcune serate della settimana, musica dal vivo. Si può scegliere un genere specifico, che sarà un po’ la cifra distintiva del nostro pub, oppure andare a scegliere quelli che sono genere misti, magari con un genere al venerdì e uno al sabato. La musica dal vivo può essere un grande richiamo per il pubblico e attirare moltissimi clienti, più di quanto riuscirebbero a fare cibo e bevande soltanto
- eventi di arte: il pub può essere anche il luogo adatto per qualche mostra d’arte soft, magari raccogliendo artisti locali, o anche per serate di lettura e di poesia
Basta un po’ di inventiva e impegnarsi ad intercettare quelle che sono le novità del settore e quello che davvero piace alla gente.
La possibilità di accedere a prestiti a fondo perduto
L’Unione Europea e il Ministero dello Sviluppo mettono a disposizione di giovani e meno giovani la possibilità di accedere a prestiti a fondo perduto, che possono essere utilizzati sia per le spese di avvio, sia invece che per quelle di gestione.
Tra i piani attualmente attivi ce ne sono diversi, che analizzeremo in breve.
Fondi per l’imprenditoria femminile
Si tratta di fondi che vengono erogati per le aziende che sono gestite da donne o a società cooperative dove almeno il 60% dei partecipanti siano di sesso femminile. Lo stesso vale per le società di capitali dove almeno i 2/3 del capitale sia detenuto da donne.
Si tratta di fondi la cui entità varia di continuo e per il suo cui accesso è necessario rivolgersi ai locali uffici regionali per il sostentamento alle imprese, tramite i quali è anche possibile accedere a quelli che sono i finanziamenti regionali.
Fondi per l’imprenditoria giovanile dell’UE a fondo perduto
I finanziamenti a fondo perduto possono essere anche ottenuti nel caso in cui i proprietari del pub siano al di sotto dei 30 o 35 anni, a seconda del piano di riferimento. Anche in questo caso si possono ottenere finanziamenti importanti sia per le spese di avviamento che per quelle di gestione.
Per venire a conoscenza di quelli che sono i piani attualmente disponibili, bisognerà rivolgersi ancora una volta ai locali uffici della Regione presenti nella nostra provincia, tramite i quali avviare le procedure di richiesta dei fondi.
Occhio alle agenzie e alle truffe
Dato che abbiamo chiuso parlando dell’accesso ai finanziamenti a fondo perduto, è bene ricordare che purtroppo il settore è affollato da agenzie che promettono l’ottenimento dei fondi dietro il pagamento di un corrispettivo.
Si tratta di pratiche che per quanto possibile andrebbero evitate, anche perché nel caso di esito negativo sarà difficilissimo andare a ottenere il capitale che era stato versato in principio.
Non c’è bisogno di alcuna assistenza se non di quella offerta dagli uffici regionali per ottenere il finanziamento a fondo perduto di cui abbiamo bisogno.
Preparare un buon piano delle spese
Al fine di ottenere quelli che sono i finanziamenti a fondo perduto diventa di fondamentale importanza strutturare il nostro business plan, indicando chiaramente su cosa e perché si andranno a spendere le somme che si andranno a richiedere.
Il piano deve essere dotato di preventivi e soprattutto di un piano di rientro, ovvero che dimostri la possibilità da parte della nostra attività di andare a produrre utili in futuro, nonché di fornire un servizio alla comunità di riferimento dove viviamo.
In conclusione aprire un Pub, soprattutto se fatto con criterio, può essere un ottimo modo per mettersi in proprio e cominciare a lavorare in modo indipendente, guadagnando spesso anche di più di quanto si potrebbe guadagnare da dipendenti.
Servono però uno spirito di sacrificio e di abnegazione che sono spesso molto più intensi e importanti di quanto avremmo invece bisogno semplicemente lavorando come dipendenti.
Un’avventura che sicuramente richiederà impegno, orari di lavoro lunghi e spesso interminabili, ma che può essere estremamente remunerativa sia sotto il profilo economico che su quello della soddisfazione lavorativa professionale.