I cittadini europei stanno affrontando un momento piuttosto particolare della loro vita. Non mi riferisco soltanto ai casi della Grecia, al “problema” del Brexit e alle altre tensioni di carattere politico ed economico che sembrano agitare l’Unione. Mi riferisco anche ad un quadro economico generale che è problematico sia per chi è in cerca di lavoro sia per chi, ed è di questo che ci occuperemo in questa guida, per chi è alla ricerca di investimenti proficui senza correre troppi rischi.
I tassi di interesse Euribor e Eurirs sono ai minimi storici e questo, combinato con il ricorso alle manovre di Quantitative Easing, ha creato un quadro decisamente particolare per gli investitori dell’area Euro: conviene tantissimo prendere a prestito, ma conviene relativamente poco prestare, dato che gli interessi sono davvero poca cosa.
“Whatever it takes”, ovvero non aspettatevi cambiamenti sul breve e medio periodo
Mario Draghi è stato piuttosto sibillino: l’Europa si deve salvare (e con lei i paesi membri) “Whatever it takes”, ovvero facendo tutto quello che sarà necessario, con la volontà di essere pronti a superare anche quelli che erano i limiti statutari della BCE.
Le manovre di Quantitative Easing ovvero di immissione di enormi quantità di denaro nell’aerea Euro, sono diventate da una manovra tipicamente d’emergenza, una politica monetaria di amministrazione ordinaria per la BCE, con le conseguenze che vedremo più avanti.
Il “Whatever it takes” sembra comprendere anche i tassi di interesse praticati dalla BCE nei confronti delle banche, che poi non possono che traslarsi anche in altre aree del mercato, come i prestiti tra privati, i titoli di stato e altri strumenti finanziari che potrebbero rappresentare, per il piccolo e medio investitore, delle opportunità di investimento.
Previsioni EURIBOR e EURIRS: Cosa aspettarsi per i prossimi mesi?
I tassi sono, nel momento in cui ti scrivo, ai minimi storici mai registrati in area Euro. Le continue manovre di Quantitative Easing e la forte volontà della Banca Centrale Europea di mantenere i tassi così bassi fino a quando la ripresa dell’economia dell’aerea Euro non sarà diventata solida e stabile, fa presupporre che almeno per i prossimi semestri non c’è da aspettarsi granché a livello di movimento dei tassi di interesse.
É più che ragionevole aspettarsi, se non il mantenimento di questi livelli forse artificialmente bassi, comunque dei ritocchi da parte della BCE al rialzo davvero minimi.
Tassi Euribor e Eurirs bassi: conseguenze sugli investimenti
Le conseguenze sugli investimenti sono decisamente importanti. Siamo infatti in una situazione in cui le manovre di QE hanno inondato le banche di denaro da far circolare con, al tempo stesso, tassi di interesse estremamente bassi.
Questo si riflette su tre tipi di investimenti tendenzialmente sicuri, che un tempo offrivano rendimenti decisamente interessante e che oggi invece non riescono sicuramente ad emozionare nessuno:
- i titoli di stato dell’area euro: i rendimenti sono ai minimi e anche lo spread tra i Bund e i titoli relativamente meno affidabili (pensiamo ai PIGS, Portogallo, Italia, Grecia e Spagna) è ai minimi, fatta forse eccezione per la Grecia, che sta vivendo però una situazione molto particolare e offre opportunità di investimento decisamente ad alto rischio;
- i conti deposito: si trattava almeno fino a qualche anno fa di una delle modalità di investimento preferite dagli italiani. Sono facili da capire, non necessitano di essere seguiti, offrono rendimenti costanti e facili da calcolare;
- le azioni risparmio: l’andamento è in genere relativo a cedole e dividendi che, data la situazione, sono ridotte al lumicino. I consigli di amministrazione sanno bene che le alternative di investimento sicure offrono ancora meno e si muovono dunque di conseguenza.
Queste tre modalità di investimento classiche stanno soffrendo in modo piuttosto deciso i tassi estremamente bassi offerti in area Euro ed è dunque più che normale provare ad orientarsi verso altri tipi di opportunità.
Ma con le previsioni per i tassi EURIBOR e EURIRS così basse, dove conviene orientarsi?
Gli investimenti slegati ai tassi di interesse
La prima opportunità potrebbe essere quella di orientarsi verso tipi di investimento che non siano legati a tassi di interesse, ma al rendimento di determinati titoli o sottostanti. Le opportunità, anche per chi non è poi ferratissimo in finanza ed economia, sicuramente ci sono:
- le borse valori: e in particolare le azioni, fatta eccezione per quelle del settore energetico e bancario, che sono al centro di una bufera da ormai qualche anno e non sembrano essere ancora riuscite a trovare pace.
- i derivati legati a sottostanti stabili: possiamo pensare di scegliere titoli derivati che sono legati all’andamento dei Bund oppure di qualche indice azionario relativamente stabile, come il NYSE
- l’investimento in materie prime e commodities: non possiamo ovviamente prevedere l’andamento dell’oro, ma in periodi di grandi incertezze economiche tendenzialmente i preziosi riescono a darci diverse soddisfazioni. Nel discorso deve essere fatto rientrare anche il platino e, almeno in parte, l’argento.
- l’investimento in titoli di stato emessi da autorità che non fanno parte dell’Unione Europea. Di questo però, parleremo nel prossimo paragrafo.
Titoli di stato non Euro: occhio alle trappole
Se gli interessi dell’area Euro sono bassi, è giustamente più che lecito guardarsi intorno. Quello che però dobbiamo sicuramente premettere, prima di spingervi ad investire in titoli di paesi sviluppati e meno sviluppati, è quanto segue:
- i titoli di stato emessi in divisa non EUR sono ovviamente soggetti alle fluttuazioni dei cambi. L’EURO è moneta tendenzialmente forte, che tende sul lungo periodo ad apprezzarsi, soprattutto nei confronti delle divise nazionali dei paesi emergenti;
- i titoli di stato emessi dagli stati in via di sviluppo devono essere considerati alla luce dei fondamentali macroeconomici del paese che li ha emessi. A tassi incredibilmente alti offerti agli investitori corrispondono in genere situazioni non troppo limpide e comunque non sicure per il nostro capitale. Questo vuol dire che dovremo sicuramente fare attenzione a quelli che sono i titoli di stato che offrono rendimenti a doppia cifra;
- fuori dall’area euro, almeno nelle economie sviluppate, si sta vivendo un momento molto simile a quello delle nostre parti. I tassi sono estremamente bassi negli USA, per via di politiche della Fed che assomigliano, da vicino, a quelle messe in pratica dalla BCE. In Giappone, addirittura, i tassi di interesse sono negativi da diversi semestri.
Investire anche in tempi di relativa magra non è impossibile, ma è sicuramente necessario cambiare paradigma: i tempi del denaro facile, quello che si guadagnava semplicemente depositando capitali e aspettando che fruttassero, sono definitivamente finiti e bisogna agire di conseguenza.
Occhio però al rischio
I tassi bassi e dunque i rendimenti altrettanto bassi di strumenti tradizionali di investimento per i risparmiatori a basso profilo di rischio, possono facilmente portare al “tilt”.
È più che normale cercare di orientare i propri risparmi verso rendimenti più alti, ma sempre tenendo conto di quelle che sono le specificità dello strumento di investimento che abbiamo scelto.
Spesso scegliere rendimenti alti comprando titoli spazzatura, non è una buona idea.