Cosa sono i fondi obbligazionari? A chi possono essere utili per investire? Che caratteristiche hanno? Che tipo di tutele, di garanzie e di guadagni possono offrire?
I fondi obbligazionari sono una delle forme di investimento più comuni tra piccoli e medi risparmiatori, ma sono davvero la scelta giusta per far fruttare il nostro capitale, pur senza correre rischi eccessivi?
Vediamolo insieme, perché rispondere a queste domande non è sempre facile e vi è il bisogno di un approfondimento che ne analizzi le caratteristiche, i rendimenti e rischi.
Se vuoi saperne di più sul mondo degli investimenti con fondi obbligazionari, sei nel posto giusto per farlo.
Cosa sono i fondi obbligazionari?
I fondi obbligazionari sono una sotto-categoria dei fondi comuni di investimento. Sono una forma di risparmio gestito, nel senso che conferiremo capitale ad un fondo che sarà poi amministrato da una società, con lo scopo di massimizzare il rendimento del capitale conferito.
Non saremo noi, per capirci, a fare la gestione minuta del capitale, ma gli esperti investitori della società, che compreranno e venderanno titoli allo scopo di accrescere il valore del patrimonio del fondo.
I fondi obbligazionari si differenziano rispetto agli altri principalmente per la qualità dei titoli che si possono tenere in portafoglio. La legge prevede infatti che per questo tipo specifico di fondi siano costituiti principalmente da titoli obbligazionari, con le azioni che possono costituire massimo il 20% del portafoglio.
Questo vuol dire che per i fondi obbligazionari avremo la certezza che il portafoglio sarà investito principalmente su forme di investimento considerate tendenzialmente sicure.
Perché abbiamo detto tendenzialmente? Perché proprio su questa specifica categoria di fondi, gli obbligazionari, si sono consumati nel passato dei drammi dovuti all’incomprensione dello strumento stesso, nonché alla leggenda metropolitana che un’obbligazione sia sempre sicura, a prescindere da chi l’abbia emessa.
La storia, che purtroppo in molti continuano ad ignorare, ci insegna esattamente il contrario ed è per questo che, prima di valutare la validità o meno di questo strumento, dovremo fare ulteriori approfondimenti su cosa sia un’obbligazione e su cosa vuol dire in termini di investimento.
Cosa sono le obbligazioni? Perché le ritengo sicure? Perché potrebbero non esserlo?
Obbligazioni: cosa sono? Potremmo leggere di obbligazioni per diversi mesi, magari anche affidandoci a manuali universitari, senza però capire a fondo quali siano le implicazioni profonde di questo strumento e il suo effetto sull’economia di chi risparmia.
La definizione scolastica, che afferma che l’obbligazione è un titolo di debito emesso da un ente statale o privato, che rimborserà la somma alla scadenza, non ci aiuta in fondo a capire molto.
L’obbligazione è, certamente, un titolo di debito. È un pagherò che uno stato (più comunemente) o un’azienda di adeguate dimensioni emette per procurarsi capitali al di fuori del circuito bancario.
Uno stato o un’azienda possono avere necessità di capitali freschi e liquidi, di denaro sonante e spesso in proporzioni che che il circuito bancario non può soddisfare. Decide allora di emettere titoli che affermano che il possessore del titolo si vedrà rimborsata la somma al termine del titolo più una determinata quota di interessi.
Per quanto riguarda i fondi obbligazionari con cedola, gli interessi possono essere corrisposti sia con cedole, ovvero con pagamenti periodici (semestrali nel 99.9%) dei casi, oppure a scadenza insieme al capitale.
Allo scopo di comprendere le implicazioni dello strumento in relazione ai fondi questo poco ci interessa, ci basterà sapere che un’obbligazione è un prestito che abbiamo fatto ad un ente che ha bisogno di denaro.
Sarebbe come prestare del denaro ad un conoscente, con un sistema che però permette di avere un credito che possiamo cedere a terzi. Possiamo infatti vendere l’obbligazione anche prima della scadenza a persone interessate, nei mercati secondari.
Chi è abbastanza scaltro da tenere al proprio patrimonio, si chiederà sempre la stessa cosa prima di prestare denaro a chicchessia: quanto è solido il mio debitore? Quali sono le probabilità che mi restituisca davvero la somma?
Lo stesso, e purtroppo ci dimentichiamo troppo di frequente di farlo, vale per le obbligazioni: è ben diverso prestare denaro alla Germania, paese dall’economia solida e da una percentuale di debiti forse risibile, o all’Italia, che pur avendo sempre onorato i propri debiti, ha una situazione economica meno florida. Allo stesso modo sarà ben diverso prestare denaro a stati semi-falliti come la Grecia o il Venezuela.
Chi è tanto pazzo da prestare denaro a cattivi debitori? Nessuno, nel caso in cui non ci fossero rendimenti diversi del prestito alla Germania o al Venezuela.
Per questo motivo il Venezuela (e comunque qualunque stato o ente sia meno affidabile della Germania) offre interessi più alti per invogliare i prestatori a comprare obbligazioni.
Il funzionamento delle obbligazioni qui descritto deve portarci a due tipi di considerazioni, che spesso i promotori finanziari si “dimenticano” di fare, soprattutto se ci presentiamo come pronti a sottoscrivere:
- non tutte le obbligazioni sono uguali: i diversi debitori hanno affidabilità molto diverse e nessuno si sognerebbe di prestare denaro alla Francia o allo Zimbabwe con la stessa disinvoltura;
- interessi più alti vogliono dire rischi molto più alti: chi offre interessi più alti lo fa per ottenere denaro che altrimenti nessuno gli presterebbe; quando ti offrono fondi obbligazionari high yield, inutile formula anglosassone che indica semplicemente alto rendimento, bisogna tenere conto anche di questo fatto.
Quali sono le differenze tra obbligazioni e fondi obbligazionari?
Dato che il mercato delle obbligazioni, anche se particolarmente esotiche, è aperto a tutti, verrebbe a questo punto da chiedersi quali sono in vantaggi dello scegliere un fondo obbligazionario piuttosto che un’obbligazione secca.
Secondo chi vende questo tipo di prodotti, ed è in parte vero, il vantaggio sta nella differenziazione. Anche per questa precisa questione, seguire la definizione scolastica non può essere di alcun aiuto o quasi: che vuol differenziazione? Perché ci è utile? Un esempio ci aiuterà a comprendere a fondo la questione.
La differenziazione: ovvero del non mettere tutte le uova nello stesso paniere
Immaginiamo di voler investire 5.000 euro in obbligazioni. Il taglio minimo per il grosso degli stati che offrono obbligazioni in euro è di 500/1000 euro. Vuol dire che potremmo acquistare 5 obbligazioni da un ente, oppure fino a 5 obbligazioni diverse (con enormi complicazioni organizzative) da 5 stati diversi.
Immaginiamo ora che nel primo caso lo stato emittente sia fallito: il nostro capitale varrà 0, oppure i pochi spiccioli di rimborso che si riescono ad ottenere (sì, gli stati falliscono, vedi Argentina e Grecia).
Nel secondo caso invece, nel caso in cui uno degli stati fallisse, avremo perso solo 1 su 5 delle obbligazioni acquistate: questo vuol dire aver perso soltanto il 20% del capitale investito.
In ultima istanza invece pensiamo ai fondi obbligazionari, che investono in centinaia di titoli diversi, con scadenze diverse, di emittenti diversi e di diritto diverso. Un eventuale difficoltà di uno degli emittenti si ripercuoterà in funzione minima rispetto al capitale investito.
Il vantaggio della differenziazione è tutto qui: nell’avere accesso ad un numero di titoli enormi pur acquistando una sola quota del fondo. Un vantaggio da poco? Assolutamente no, tenendo conto del fatto che le fluttuazioni sul mercato obbligazionario sono comunque più importanti di quello che vorrebbero farti credere.
Rendimento obbligazioni e fondi obbligazionari sicuri: come scegliere
I fondi obbligazionari sono individuati anche tramite un rating che indica il livello di rischio insito nel fondo stesso. Il rischio è sommatoria di tutti i rischi per i titoli detenuti in portafoglio e sono disponibili anche prodotti che, spesso con eccessiva disinvoltura, vengono definiti come sicuri dai promotori finanziari.
I fondi obbligazionari sicuri includono nel loro portafoglio solo obbligazioni che abbiano rating sopra a un determinato livello (tipicamente A o superiore), il che vuol dire che i capitali dei risparmiatori, almeno in senso lato, sono al sicuro.
Chi ha studiato quello che ho detto finora però, dovrà arrivare alla conclusione naturale di questo tipo di negozio: abbiamo sì in pancia un fondo con obbligazioni sicure, ma i rendimenti si abbasseranno di conseguenza.
La questione, che è di importanza assoluta per chi investe direttamente in obbligazioni, si fa addirittura più importante per quanto riguarda il fondo immobiliare, che oltre a rendimenti bassi, avrà anche dei costi di gestione, che saranno pagati sia per la gestione stessa, sia in funzione dei guadagni ottenuti.
Fondi obbligazionari ad alto rendimento – high yield – come scegliere
Affianco ai fondi obbligazionari sicuri, abbiamo anche altri prodotti finanziari analoghi, che però promettono rendimenti più elevati.
Al solito, vale la pena ripassarsi la tabella che ho fornito poco prima: si può cercare di portare a casa quelli che sono rendimenti più interessanti solo a patto di investire e prestare denaro a enti che sono meno garantiti e sicuri di quelli delle obbligazioni sicure.
Nella pancia dei fondi obbligazionari high yield finiscono titoli non spazzatura ma quasi, che spesso hanno rating molto traballanti (anche inferiori a BBB+), che offrono interessi alti, ma a prezzo di un rischio più alto.
Non vorrei essere frainteso: siamo infatti di fronte a strumenti che possono avere senso per un investitore alla ricerca di rendimenti e che se ne infischia, almeno in una certa misura, del rischio collegato.
Nel caso dei fondi immobiliari high yield o ad alto rendimento inoltre i vantaggi offerti dalla differenziazione sono sicuramente maggiori, in quanto è più probabile che uno degli enti al quale abbiamo prestato il nostro denaro non sia in grado di rimborsare il prestito.
Come si guadagna dai fondi obbligazionari?
Ci sono diversi modi di guadagnare dai fondi obbligazionari. Si può infatti guadagnare:
- incassando le cedole che poi il fondo distribuisce ai partecipanti al fondo;
- incassando una plusvalenza vendendo le quote del fondo durante la vita dello stesso;
- incassando una somma maggiore a quella versata quando il fondo sarà liquidato.
Il fondo obbligazionario dunque, al contrario di quello che si potrebbe pensare, può rendere in tutte le fasi della sua vita, anche se tipicamente il maggior guadagno si ha se si riesce ad attendere la liquidazione al termine naturale del fondo stesso.
Conviene oggi investire in fondi obbligazionari?
Viviamo in un periodo economico decisamente particolare, caratterizzato da forte incertezza e di conseguenza dal rendimento estremamente basso degli investimenti sicuri.
Per dirla in altre parole, istituzioni che possono garantire una certa affidabilità offrono interessi molto bassi, potendosi fare forti del fatto che sul mercato di istituzioni affidabili ne sono rimaste, purtroppo, pochissime.
Prima di valutare se ci convenga o meno investire in questo tipo di strumento dovremo dunque tenere conto dei seguenti fatti:
- le obbligazioni sicure rendono pochissimo: i rendimenti dei Bund sono ai minimi storici e anche quelli di paesi relativamente sgangherati come l’Italia non sono esattamente al top;
- le obbligazioni non sicure e ad alto rendimento: sono davvero non sicure. Pensa a chi, attratto da rendimenti da capogiro, ha in pancia obbligazioni greche e aspetta e spera che il paese riesca ad accordarsi con il Fondo Monetario Internazionale; il risultato più probabile è che la Grecia ottenga dagli investitori istituzionali una dilazione nei pagamenti, con i risparmiatori che vedranno i loro capitali restituiti, scusami il gioco di parole, alle proverbiali calende greche;
- al potenziale rendimento delle obbligazioni vanno sottratti i costi di gestione, che per quanto bassi possano essere, possono mangiarsi una quota rilevante dei guadagni.
Perché la banca vuole venderti fondi obbligazionari: le commissioni
La tua banca è diversa? Ci credo poco. I dati di pubblico dominio parlano infatti chiaro: in un momento particolarmente poco favorevole per i risparmiatori che siano interessati a prodotti sicuri come le obbligazioni tripla A, le sottoscrizioni di fondi obbligazionari invece di ridursi sono aumentate.
Questo perché è cominciata praticamente ovunque un’incessante opera di pubblicità e di convincimento che ha spinto molti a sottoscrivere uno strumento che in realtà è conveniente solo per le banche.
Non voglio spingerti verso altri strumenti, ma a considerare la cosa nel suo complesso e solo nel caso in cui sia davvero conveniente per te, procedere davvero in questo senso.
La banca, d’altronde, ha buon gioco nel proporre i fondi obbligazionari, in quanto:
- investirà su un mercato tendenzialmente sicuro;
- dovrà gestire in modo minimo: i bond (obbligazioni nella formula anglosassone) hanno durata lunga e poco si può fare per aumentarne il rendimento pre-scadenza;
- incasserà, lavorando molto poco, commissioni interessanti.
Sì, le commissioni, perché le banche richiedono ovviamente delle commissioni di ingresso, liquidazione e gestione molto importanti, che spesso si calcolano non solo sull’interesse percepito, ma anche sulla totalità del capitale versato. In alcuni casi i fondi immobiliari sicuri possono avere rendimento negativo perché, anche se si sono percepiti dividendi, le commissioni di gestione sono state più alte del rendimento stesso.
Chi è alla ricerca di un investimento sicuro in obbligazioni farebbe bene a scegliersi da solo i titoli da acquistare, chi invece vuole uno strumento ad alto rendimento, può sicuramente tenere conto di quanto proposto dalle banche e dagli istituti di credito: in questo secondo caso i vantaggi di un fondo immobiliare sono più evidenti e tangibili.