Il settore delle banche si è allargato sia per tipologia di offerte sia per istituti finanziari che, abbandonata la configurazione di banca commerciale o di investimento, offrono oggi servizi praticamente a tutti, anche all’utente finale che svolge pochissime operazioni al mese.
Scegliere la migliore banca italiana è qualcosa di estremamente difficile, vuoi per l’ampiezza dell’offerta vuoi perché ogni tipo di conto e di contratto corrisponde ad esigenze personali. Niente paura però, perché in questo articolo troverete tutto quello di cui avete bisogno per scegliere, in assoluta autonomia e inserendo nell’equazione le vostre necessità personali, la migliore banca che fa per voi.
Sì, perché non esiste assolutamente una banca migliore delle altre e il vecchio adagio americano one size fits all è quanto mai inutile in questo contesto.
Come scegliere la migliore banca in Italia? Eccovi tutti i criteri che dovrete tenere in considerazione.
Banche sicure: la sicurezza è il requisito più importante
Quando parliamo di banche, soprattutto in periodi turbolenti per accesso al credito e gestione dei depositi come quello che stiamo vivendo, dobbiamo necessariamente analizzare, come fattore primo e più importante, la sicurezza dell’istituto.
In molti istituti sono usciti decisamente malconci da quella che passerà alla storia della finanza come crisi dei mutui subprime.
Si è appena attraversato un lunghissimo periodo durante il quale le banche, dopo essersi accorte di aver messo in pancia titoli tossici e non esigibili nell’immediato e nemmeno nel medio e lungo periodo, hanno chiuso i rubinetti del credito, si sono trovate sottocapitalizzate e in alcuni frangenti nell’impossibilità di svolgere anche le operazioni più basilari.
La situazione è stata però superata, almeno nei paesi economicamente avanzati, con un intervento deciso e massiccio da parte delle banche centrali e dei governi, che trovano un po’ la loro summa nel nuovo credo di Mario Draghi, che per calmare mercati completamente in subbuglio ebbe a dire che la BCE (dunque il più importante organo bancario istituzionale della UE) avrebbe fatto whatever it takes (ovvero qualunque cosa fosse stata necessaria) per mantenere in piedi il sistema.
Lo stesso vale per gli statunitensi, con la Fed che, fatta eccezione per alcune banche di investimento, è intervenuta pesantemente per ricapitalizzare alcuni istituti e per garantirne l’operatività, nonché la sicurezza dei depositi.
Certo, chi segue le cronache nazionali sa bene che alcuni piccoli istituti hanno dovuto chiudere i battenti (il caso di Banca Etruria è indicativo), anche se la questione lì, ancora una volta, non era quella della sicurezza dei depositi, ma piuttosto la vendita di strumenti finanziari ad alto rischio che hanno lasciato, sul campo di battaglia, i risparmi di una vita di moltissime famiglie.
Questo per dire che quando si parla di sicurezza, possiamo in genere dormire sonni piuttosto tranquilli per quanto riguarda quella dei depositi e dovremmo porre la nostra attenzione più che altro sull’onestà dell’istituto e sulla sua volontà di renderci edotti (sebbene lo prescriva poi la legge) sui rischi che andiamo ad affrontare con i nostri investimenti.
La regola basica è quella di affidarsi in genere ad istituti che abbiano una presenza capillare sul territorio, che siano capitalizzati a sufficienza e che abbiano dimensioni superiori alla media. Gli interessi che attraversano le loro casse sembrano essere infatti troppo importanti per non obbligare lo stato ad intervenire nel caso di problemi.
La sicurezza dell’home banking
Allo stesso modo deve essere ritenuta importantissima la sicurezza delle strumentazioni tecnologiche messe a disposizione dell’utente per operare direttamente da casa, via Internet, sul proprio conto.
Su questo versante in Italia non si sono mai vissuti problemi considerevoli e dunque, sembrerà superficiale dirlo, una banca vale davvero l’altra.
Tutti gli operatori finanziari d’Italia devono infatti obbedire a rigorosissimi regolamenti per quanto riguarda la crittografia e l’autenticazione degli utenti, allo scopo di fornire un ambiente informatico allo stato dell’arte, per quanto possibile sicuro e che non permetta pratiche illegali che potrebbero portare alla sottrazione di informazioni personali o di denaro.
Calcolare il rischio: classifica banche italiane
Quali sono le banche più sicure in italia? Esiste uno strumento di calcolo finanziario, denominato Common Equity Tier 1, che è di grande aiuto nel valutare l’affidabilità di un’istituto bancario.
Si tratta di un indice, calcolato in base percentuale, che indica la solidità di una banca confrontando il rapporto tra capitale versato e il calcolo della qualità dei crediti, ovvero dell’esposizione al rischio di insolvenza da parte di chi ha ottenuto denaro in prestito (o sotto forma di investimento) dall’istituto in questione.
Se l’indice supera l’8%, la banca può essere ritenuta sicura. In Italia, per l’anno che si è appena concluso, gli unici due istituti che presentavano profili di rischio alto erano Banca Etruria e Banca Marche, con Banca Sella che invece si posiziona di poco al di sopra del limite ritenuto di sicurezza.
Per quanto riguarda i grandi gruppi, fatta eccezione per Unipol e Carige, siamo in presenza di istituti piuttosto solidi che, come ebbe a dire l’ex ministro Tremonti, hanno giocato poco con i titoli tossici della finanza internazionale e dunque, sacrificando guadagni potenzialmente da capogiro, sono riusciti a superare la tempesta senza eccessive preoccupazioni.
Il titolo azionario: uno strumento molto efficace per scegliere la migliore banca
L’andamento del titolo azionario è un altro segnale importante per valutare la solidità di un istituto bancario. Il mercato è in grado infatti di reagire a sofferenze, introiti, utili e perdite in modo molto rapido, e al netto della sua proverbiale tendenza a reagire in modo spropositato, il mercato può essere un utilissimo alleato nella valutazione della solidità di un istituto.
Certo, non possiamo affidarci esclusivamente all’andamento del titolo in borsa, ma può essere comunque un indice aggiuntivo che ci permette di valutare nel complesso la solidità di una banca.
…Dipende anche da cosa cerchiamo da una banca
La valutazione dell’istituto deve essere necessariamente condizionata da quelle che sono le nostre necessità. Le tipologie di cliente bancario sono infatti molto diverse e ad ognuna corrisponde un’offerta migliore, probabilmente proveniente da istituti diversi:
- chi cerca una banca che offra un conto deposito, a parità di solidità dovrà necessariamente orientarsi verso gli istituti che offrono un interesse sui conti deposito più alti. L’interesse lordo però deve essere necessariamente scontato dell’imposta di bollo e delle imposte sugli interessi;
- chi cerca invece un conto per operare, un tipico conto corrente, deve necessariamente guardare al costo delle operazioni che si utilizzano con maggiore frequenza. Molte banche oggi offrono MAV, bonifici, ricariche e pagamenti a costo zero: scegliere tra queste è sicuramente la cosa migliore per chi ha bisogno di un conto operativo;
- chi cerca guadagni sul capitale risparmiato, deve invece orientarsi su un istituto bancario che possa offrire prospetti di investimento puntuali e precisi e, quando possibile, personale in grado di seguire, controllare e indirizzare i nostri investimenti.
Scegliere dunque la banca migliore non è affatto facile. È una scelta che dovrebbe però comprendere tutti i criteri che abbiamo incluso in questa guida.
Lo scopo è ovviamente triplice:
- da un lato garantire la sicurezza del denaro che depositiamo e/o vincoliamo;
- dall’altro cercare di ottenere il massimo degli interessi e dunque dei guadagni;
- in ultima istanza avere la necessaria libertà operativa che ci permette di lavorare con il nostro denaro senza dover affrontare degli intoppi.
La scelta della migliore banca (online e non) a cui affidarsi si deve fare in modo assolutamente oculato, dopotutto in ballo c’è il denaro che ci siamo sudati, nonchè la sicurezza per il futuro della nostra famiglia.